mercoledì 17 giugno 2015

I costi di produzione dello Stonex One #Galileo


Davide Erba, CEO di Stonex, racconta in un video il modello di business di Stonex One, un progetto che nasce, viene sviluppato, veicolato e venduto in rete: il non-luogo per eccellenza che permette al team di non incorrere in costi “superflui” e di garantire, così, un prezzo utente finale di 299 euro.

Per assicurare infatti un prodotto in un negozio fisico è necessario passare attraverso una catena di distribuzione piuttosto “cara”. Ipotizzando di avvalersi di un distributore regionale, che drena un margine per poter giustificare la sua operazione, vedremo che lui si servirà di un rivenditore locale, il quale, a sua volta ancora, utilizzerà un agente: “Naturalmente, spiega Davide Erba - tutti questi passaggi comportano dei margini importanti, che farebbero lievitare i costi di produzione di Stonex One in maniera esponenziale e, qualora fossero addirittura inferiori al 15%, verrebbero visti in maniera negativa dall’Agenzia delle Entrate”.

Bisogna inoltre considerare che, oltre ai canali di distribuzione, il costo di uno smartphone è dato anche dal marketing, dall’area di ricerca & sviluppo e dalla ROM (queste ultime due voci, tuttavia, vanno a pesare in minor parte) nonché da tutti i componenti hardware, come la fotocamera Sony da 21 Mpx montata su Stonex One che costa circa 16 euro, dal loro assemblaggio e dalla garanzia, che rispetta la normativa italiana e garantisce 24 mesi di supporto agli utenti.

In particolare, la scheda madre, i sensori e il processore incidono per circa il 60 % sul costo del prodotto. Il resto è costituito dal display, che ha una voce di costo importante, dalle batterie e dall’housing. E’ da ricordare, infine, che l’assistenza Pick-up & Return di Stonex One, qualora l’utente riscontrasse dei problemi con il proprio dispositivo, prevede il trasporto delle due tratte da e per l’utente finale ai centri di assistenza, con e senza garanzia. Questo è anche il motivo per cui Stonex One verrà inizialmente venduto solo sul territorio italiano, così da poter tenere il più possibile sotto controllo ogni eventuale problema che possa insorgere al terminale.

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