mercoledì 26 settembre 2018

Addio Bologna, arriva il Motor Show Festival – Terra di Motori, Modena.


Il Motor Show cambia e diventa ‘Motor Show Festival – Terra di Motori’, andando in scena per quattro giorni, a Modena, dal 16 al 19 maggio 2019.

Ad annunciarlo il direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone, alla conferenza stampa odierna che ha avuto luogo all’Hotel Principe di Savoia di Milano, dove è intervenuta la stampa specializzata, quotidiana e del territorio. Al fianco di Bruzzone, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini; il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli e Vincenzo Conte di Centro Studi Promotor.

Un cambio di data, di location e format: è la risposta concreta ed energica di BolognaFiere ai dubbi sul futuro di Motor Show che, ricollocato nel cuore della ‘Terra di motori’, avrà un piano pluriennale che diventa piano di marketing e di sviluppo territoriale e turistico. L’impegno è di BolognaFiere e del Comune di Modena, con l’avvallo della Regione Emilia-Romagna.

Motor Show ha così la chance di diventare emblema di uno dei territori italiani a più alta produttività: la ‘Terra di Motori’ conta più di 9.500 aziende che operano nella filiera automotive; sono oltre 100.000 gli addetti altamente specializzati e l’export di queste aziende vale più di 10 miliardi di euro all’anno.

Nell’edizione 2017, Motor Show ha registrato: 370 espositori, 33 case auto e moto; grandi scuderie internazionali, musei e collezioni private; 45 gare ed esibizioni di free style; 280 mila presenze di pubblico pagante e proveniente da tutte le regioni italiane; più di 13 mila articoli tutti positivi, sui media, milioni di interazioni sui social network.

Perché Modena? Si trova a 30 minuti di distanza da Bologna. È in Emilia-Romagna, comodissima a tutte le principali arterie di comunicazione e in grado di organizzare eventuali mezzi speciali, treni, transfer, etc. Gruppo BolognaFiere comprende anche ModenaFiere, con padiglioni idonei ad ospitare la parte espositiva di Motor Show. Ha capacità allestitive di primo livello. Può quindi rispondere alle esigenze degli espositori già partner del Motor Show.

Modena ha un autodromo in grado di sublimare la parte di spettacolo, performance dei mezzi, dei test drive. L’autodromo di Modena è facilmente accessibile, ha oltre due chilometri di circuito ‘sali scendi’, 11 curve e molte varianti: perfetto per adattarsi a tutte le discipline di Motor Show.

Modena e il suo territorio vantano un circuito museale straordinario che si connetterà al Motor Show, dove la storia dell’automobile è espressa con cultura e competenza riconosciute e già molto apprezzate. Modena vanta inoltre uno degli atenei più qualificati per l’automotive. Dalla sua unione con l’Università di Bologna, Ferrara e Parma, ma anche con le più importanti realtà del settore Ferrari, Lamborghini, Dallara, Ducati, HaasF1Team, HPE COXA, Magneti Marelli, Maserati, Pagani, Scuderia Toro Rosso è nata la ‘Motorvehicle University of Emilia-Romagna’.

Modena ha grande capacità di ospitalità; è in grado di mobilitarsi tutta, grazie anche alle sue dimensioni, connettendo fisicamente le sue diverse anime, in un unicum perfetto per il Motor Show che sarà quindi in Fiera, nell'autodromo, nei musei, nelle fabbriche, nelle strade, in città.

‘Motor Show – Terra di Motori’ si terrà in primavera inoltrata, quando le giornate all'aperto sono più lunghe e più calde, per consentire al pubblico di godere degli spettacoli all’aperto e per favorire la mobilità cittadina.

“Il Motor Show cambia, entrando ancora di più nel cuore della Motor Valley dell’Emilia-Romagna, una delle realtà territoriali più ammirate al mondo, dove si trovano capacità e saperi incredibili, da cui nascono i grandi marchi dell’automotive, perfezione motoristica associata a design e linee sempre capaci di stupire”. A dichiararlo il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. 

“Arriva a Modena, provando a cambiare anche la sua formula, scegliendo quella del Festival, con la rassegna accompagnata da eventi diffusi sul territorio e il coinvolgimento dell’intera città e del territorio, in un contesto che vede un circuito museale regno dell’arte motoristica: realtà sia pubbliche sia private che vanno dal Museo della casa natale di Enzo Ferrari al Museo Ferrari a Maranello, dal Museo Pagani di San Cesario alle collezioni di auto storiche di Righini nel castello di Panzano a Castelfranco e a quella di Umberto Panini. La Motor Valley dell’Emilia-Romagna è da sempre un ingranaggio essenziale dell’economia regionale e negli anni ha saputo imporsi all’attenzione internazionale sempre più anche come una ‘destinazione turistica’ – basti pensare agli oltre 500mila visitatori annui dei due musei Ferrari di Modena e Maranello – capace di portare nel mondo il nome dell’Emilia-Romagna.

Sulla lunghezza d’onda del presidente Bonaccini, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: “La formula del Festival pare essere congeniale alla nostra città e al nostro territorio. Due settimane fa, con la 18esima edizione del FestivalFilosofia abbiamo riflettuto sul tema della verità nel nostro tempo: 185 mila persone tra Modena, Carpi e Sassuolo in tre giorni di lezioni nelle piazze, mostre nei musei, spettacoli e menù filosofici nei ristoranti. Nella ‘Terra di Motori’ – evidenzia il primo cittadino modenese – ci sono le aziende che hanno fatto la storia del settore, ci sono tanti appassionati riuniti in club e associazioni e c’è un circuito museale e di collezionisti privati che si snoda nel nostro territorio, in un raggio di 40 chilometri: dal Museo della casa natale di Enzo Ferrari a Modena al Museo Ferrari di Maranello, dalla showroom della Maserati al Museo Stanguellini, dal Museo Pagani di San Cesario al Museo Lamborghini e al Museo Ducati nel bolognese, fino alle collezioni di auto storiche di Righini nel castello di Panzano a Castelfranco e a quella di Umberto Panini nell’ambito di una splendida azienda agricola”.

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