mercoledì 18 settembre 2013

DAC: conosciamo la conversione digitale analogica.

Parlando coi nostri genitori, di apparecchiature hi-fi e confrontandoci con la loro generazione o quelle precedenti un componente del quale sapranno dirci poco o nulla sarà il DAC. Anche voi lettori che siete giovani e appassionati forse non avete ben chiaro cosa sia un DAC.

Se ne sente spesso parlare in diversi ambienti dedicati all’elettronica consumer, ma forse non sapete esattamente qual è il suo compito all’interno di una catena audio. Un DAC, o più precisamente un Digital/Analogic converter, è un apparecchio in grado di convertire un segnale digitale composto da “1” e “0” in un valore di tensione, un valore analogico.

Se avete un impianto vintage con un giradischi, quando riproducete un disco in vinile e la punta della testina tasta i solchi del disco, genera un microvoltaggio, il microvoltaggio dalla testina viaggia verso il pre phono che ha il compito di amplificarlo quanto basta per darlo in gestione all’ingresso di un amplificatore che dopo averlo amplificato lo invierà ai nostri diffusori che ci regaleranno ore di suoni ed emozioni. Bene, in questo caso il vostro sistema è completamente analogico, dalla sorgente, il giradischi, ai terminali di riproduzione, i diffusori, il segnale viene gestito in forma analogica.

Con l’avvento dei CD prima, ed ancora più ora con l’era della musica liquida, le nostre tracce preferite sono registrate e riprodotte in formato digitale, ciò significa che è necessario un componente che trasformi questo fiume di uno e di zeri in un segnale gestibile dagli ingressi di un amplificatore. A questo punto entra in gioco il nostro amico DAC, dato un segnale digitale in ingresso, fornirà un segnale analogico in uscita.

Detto cosi sembra tutto facile e scontato, ma niente è in realtà più sbagliato. Infatti se nell’ambiente digitale possiamo stare tranquilli perché il segnale è pressoché immune dai classici disturbi che assillavano le generazioni precedenti, una volta cominciato il processo di conversione è bene sapere che tutto quello appena detto decade, il segnale diventando analogico diventerà anche sensibile ai disturbi elettrici.

Un DAC è in realtà uno strumento molto complesso, deve essere progettato con cura e deve utilizzare componenti pregiati, soprattutto nella sezione analogica. Alimentatori schermati, condensatori di qualità sono solo alcuni accorgimenti che i progettisti adottano per mantenere pulito il segnale analogico. Oggi un DAC può essere considerato il cuore del sistema, la sorgente ormai non ha più molto valore, tant’è vero che si utilizzano dei comuni PC oppure dei lettori di file stand alone

Lavoro vero lo si lascia in mano al DAC che in funzione di un segnale digitale deve sapere ricostruire un segnale analogico preciso e corretto, più il dac lavora bene ed è di qualità più durante l’ascolto il nostro palcoscenico virtuale acquisterà profondità, ampiezza e maestosità. Il DAC deve essere capace di prendere il puro ma freddo e insensibile segnale digitale e trasformarlo in un armonioso segnale analogico, caldo accogliente e perfettamente godibile dalle nostre orecchie.

Per ulteriori informazioni visitate il sito HIFI Prestige.

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